Marco Fabio Quintiliano

"Institutio Oratoria"
In questo manuale, Quintiliano esprime il suo pensiero sul perfetto oratore nella prima parte e l'insegnamento dell'eloquenza nella seconda, toccando diversi argomenti:
Argomenti




L'idea del Perfetto Oratore
La scuola pubblica
Il ruolo dell'insegnante
Punizioni Corporali
1. L'idea del Perfetto Oratore
Per Quintiliano l'oratore esprime il grado pìù alto a cui possa ambire l'uomo colto. Il perfetto Oratore deve quindi possedere, oltre all'eloquenza, tutte le doti dell'animo. Dovrà essere una persona sensibile, capace di giungere, in seguito ad un iter scolastico ed un costante esercizio di virtù, all'Humanitas, ed essere così pronto per diventare il vero uomo di stato.
2. Scuola Pubblica
Quintiliano sottolinea la sua preferenza verso la scuola pubblica piuttosto che l'istruzione privata (dopo l'essenziale educazione prescolastica) perchè secondo lui stimola l'apprendimento dei ragazzi aiutandoli a sviluppare valori educativi quali la socializzazione e lo spirito critico.
Secondo l'opinione di Quintiliano, la scuola dovrà impegnarsi a formare il futuro oratore che non tema gli uomini e li sappia affrontare con l'uso dell'intelletto, che dovrà sempre essere coltivato.
Quintiliano, è inoltre dell'idea che frequentando la scuola pubblica, il fanciullo possa imparare, non soltanto le discipline scelte dalla famiglia, ma anche tutte quelle che verranno insegnate agli altri. Inoltre, il rimprovero alla pigrizia e lo stare a contatto con i coetanei lo renderanno un uomo operoso e capace di non cedere ad un suo pari.
3. Il Ruolo dell'Insegnante
Secondo Quintiliano il buon insegnante deve saper riconoscere i talenti di ogni allievo e saperli valorizzare affinchè crescano adulti virtuosi e capaci sia nella vita pubblica che in quella privata.
Gli insegnanti di Quintiliano, dovevano suddividere i ragazzi nelle loro classi e dare il diritto di parola a coloro che sembravano distinguersi da tutti gli altri alunni, in modo da spingere chi non era stato scelto a riscattarsi dopo trenta giorni e chi era stato scelto a non rilassarsi.
Nelle scuole questa "competizione" stimolava maggiormente i ragazzi rispetto all'esortazione degli insegnanti. Ai giovani infatti l'imitazione dei compagni piaceva più di quella degli adulti, che invece dovevano adeguarsi al livello di comprensione dell'allievo.
4. Punizioni Corporali
Qintiliano, esprime inoltre la propria opinione riguardo i tipi di punizione che gli insegnanti adottavano nei confronti dei bambini. Egli, per esempio, è contrario alle punizioni corporali per molti motivi. E’ convinto che queste siano indecorose, indegne di un uomo libero e che un individuo che non si è piegato ai semplici rimproveri verbali, allora non migliorerà neanche con la peggiore punizione sul corpo. Il maestro punisce l’allievo per non avere fatto ciò che è giusto, ma quando il ragazzo non sarà più intimorito da questo genere di punizione, come si insegneranno le cose più difficili? Una delle conseguenze delle punizioni corporali è la nascita del dolore e della paura nell’animo del bambino, che comincia ad abbattersi e fuggire, e persino odiare la sua stessa vita. I maestri non devono quindi abusare del proprio diritto di superiorità nei confronti dei bambini che ancora percorrono un percorso esposto e indifeso.